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MANUTENZIONE

 

Impianti di Depurazione Acque Reflue

              
2.1 Note generali sulle tecniche di depurazione
2.2 Limiti delle soluzioni
2.3 Gli impianti elettrolitici
2.4 Gli impianti chimico-fisici
2.5 Gli impianti fisici
2.6 Gli impianti biologici
2.7 Vasche di decantazione ed accumulo

3.1 Vademecum della manutenzione

4.1 Cenni storici
4.2 Il sistema programmato
4.3 Tempi d'intervento
4.4 Pezzi di ricambio
4.5 Materiali di consumo
4.6 Servizi e consulenze ambientali
4.7 Analisi di laboratorio chimico ed ambientale

 


GLI IMPIANTI DI DEPURAZIONE ACQUE REFLUE

1.1 IL PROBLEMA

Quanti sono gli impianti di depurazione acque asserviti ad autolavaggi effettivamente installati in Italia dalla entrata in vigore della Legge Merli? Probabilmente nessuno ha la possibilità di censirne il numero complessivo e quindi tramite indagine formulare quanti siano:
· effettivamente in funzione;
· adeguati come capacità lt/h alle caratteristiche del lavaggio;
· corredati di serbatoi di accumulo adeguati;
· in regola per quanto concerne lo smaltimento dei residui di processo ( fanghi disidratati, carboni esausti,…..)
Noi del settore sappiamo che sono tanti, anzi troppi gli impianti non in regola, e che non è possibile affrontare globalmente e esautariamente tutti i problemi che concorrono a creare tale situazione:

Uno degli aspetti più interessanti riguarda :
" LA MANUTENZIONE "
Analizziamo alcuni punti che hanno creato la situazione attuale:

1)    Negli ultimi anni troppe persone pseudo-esperte si sono presentate sul mercato creando aziende talvolta individuali, destinate comunque a scomparire e con il risultato che i loro clienti si sono trovati improvvisamente senza riferimenti    tecnico - commerciale sulla conduzione degli impianti.

2) Il mercato negli ultimi anni si è sviluppato prevalentemente nel nord e centro Italia a discapito del sud con il risultato che le stesse aziende fornitrici degli impianti si sono trovate in difficoltà nel gestire la fase di post-vendita in aree economicamente difficili da raggiungere.

3) Per meri risultati economici troppi impianti sono stati venduti come optional insieme all'autolavaggio e di seguito inutilizzati.

4) Il gestore dell'impianto spesso non possiede né la necessaria preparazione né la documentazione tecnico-illustrativa per poter effettuare la giusta conduzione sui sistemi di depurazione troppo spesso complicati ed inaccessibili nelle componentistiche.
Di conseguenza si preferisce non fare uso dell'impianto , pur consapevoli dei rischi penali ed amministrativi che tale decisione può comportare.

5) L'impianto di depurazione è una parte complementare ma obbligatoria dell'insediamento produttivo (autolavaggio), non produce reddito, ed ha dei costi di conduzione elevati.

6) Il proliferare degli impianti di autolavaggio installati negli ultimi anni ha portato come conseguenza minore lavoro e quindi minori introiti al gestore.

7) Troppo spesso vengono forniti ai gestori materiali di consumo ( flocculanti, carboni attivi e altro) non alla altezza come qualità al prezzo di vendita; con il
risultato di fare aumentare i costi generali di conduzione dell'impianto.

8) Normalmente il gestore deve affidare le manutenzioni e/o riparazioni a ditte che non hanno la sufficiente preparazione per effettuare interventi risolutivi.

Da tutto ciò deriva quindi non solo una cattiva conduzione, ma si crea confusione, scarsa informazione sugli aspetti positivi che potrebbero esserci.
Si consideri l'enorme vantaggio che si avrebbe realizzando il sistema di ricircolo delle acque depurate.


SISTEMI DI DEPURAZIONE

2.1 NOTE GENERALI SULLE TECNICHE DI DEPURAZIONE
Gli impianti sono stati realizzati per consentire la depurazione di acque di scarico inquinate da idrocarburi emulsionati e disciolti, tensioattivi anionici e solidi sedimentabili.
Questa tipica situazione di inquinamento si riscontra, in generale negli effluenti da stazioni di servizio, autofficine, autorimesse e da ogni altro insediamento produttivo in cui vengano effettuati interventi di manutenzione su autoveicoli.
In effetti, prendendo in esame il ciclo di lavoro, ad esempio, di una sala di lavaggio per autovetture, esso è normalmente composto dalle operazioni seguenti:

A.    lavaggio motore
B. grafitaggio (o vesuviatura)
C. lubrificazione
D. sgrassaggio e lavaggio carrozzeria

E' immediato verificare che ognuna di queste operazioni richiede, per la sua effettuazione, l'uso di composti già di per sé inquinanti (tensioattivi), cui vanno a sommarsi, sinergicamente, le sostanze asportate durante la lavorazione (idrocarburi, morchie e fanghi). Il tutto viene infine convogliato nell'effluente ad una concentrazione elevatissima, causata dal ridotto consumo di acqua impiegata durante il ciclo di lavoro. In particolare, quando per determinate condizioni ambientali e/o atmosferiche, la frequenza delle operazioni A.B.C. sia pari o addirittura superiore rispetto a quella con cui viene effettuata l'operazione D. (praticamente l'unica che comporta una certa diluizione), il livello di inquinamento dell'effluente raggiunge punte decisamente allarmanti.
In queste condizioni, che non sono affatto rare come forse potrebbe pensarsi, il contenuto di idrocarburi raggiunge facilmente le 500 p.p.m., parzialmente presenti sotto forma di emulsione stabilizzata da tensioattivi.

2.2 LIMITI DELLE SOLUZIONI
E' noto che, in presenza di un'emulsione stabilizzata di idrocarburi e tensioattivi, ogni sistema di depurazione che si basi esclusivamente su soluzioni di tipo meccanico, presenta un rendimento di separazione che, nei casi migliori, può raggiungere valori intorno al 50%.
D'altra parte sono in eguale misura conosciute le difficoltà derivanti dall'adozione, su insediamenti produttivi quali quelli qui presi in esame, di sistemi tradizionali di trattamento chimico.
Gli impianti del tipo citato presentano, data la complessità del loro ciclo di funzionamento ed il numero di componenti necessari per realizzarlo, problemi di manutenzione e di controllo tali da richiedere l'impiego di personale sufficientemente qualificato nel campo. La stessa automazione del processo di depurazione per quanto necessaria, ne costituisce forse il maggior problema di conduzione. Infatti, in caso di avarie, difficilmente rilevabili quando non si tratti di disservizi macroscopici, evidenti anche al profano, è necessariamente esclusa, data la complessità del sistema, ogni possibilità di intervento da parte dell'utente.

2.3 GLI IMPIANTI ELETTROLITICI

Gli impianti elettrolitici consentono l'effettuazione del trattamento di flocculazione chimica in grado di rompere emulsioni stabilizzate.
Sia la coagulazione che la flocculazione della soluzione colloidale vengono ottenute non mediante addizione di sali metallici (con conseguente variazione del pH per idrolisi), che richiede l'uso di agenti regolatori dell'acidità ,ma per dissoluzione elettrolitica di un metallo che, sotto l'azione di una debole tensione applicata invia, direttamente in soluzione, i suoi atomi sotto forma di cationi.
Vantaggi di questa soluzione:
Allargamento del campo di pH in cui avvengono la coagulazione e la flocculazione;
Eliminazione del fenomeno dell'idrolisi che comporta, nella soluzione tradizionale, una
modifica del pH dannosa per l'efficienza dell'agente flocculante .
Da ciò consegue:
1. Eliminazione dei gruppi dosatori per la regolazione e la correzione del Ph.
2. Eliminazione del necessario asservimento ai pH-metri di monte e di valle
3. Eliminazione del gruppo di dosaggio dell'agente coagulante.

In pratica , quindi, tutte le parti in movimento, ad esclusione della pompa di alimentazione, sono state eliminate, a favore di una soluzione statica.
Al processo di coagulazione e flocculazione, così semplificato, si è inoltre associato un sistema di filtrazione idrodinamica del flocculato che, oltre a garantire un elevatissimo livello dell'efficienza di chiarificazione, concorre ad aumentare la semplicità e la capacità di autoconduzione di tutto l'impianto.
L'intervento dell'utente è pertanto ridotto all'esecuzione di operazioni elementari quali la periodica apertura di alcune valvole (scarico del sedimentato) e l'asportazione dei fanghi disidratati che, grazie alla loro consistenza, possono essere agevolmente rimossi.

2.4 GLI IMPIANTI CHIMICO - FISICI

I sistemi chimico/fisici impiegati per la rottura delle emulsioni stabilizzate,si basano sulla flocculazione chimica che distrugge l'azione stabilizzante del tensioattivo seguita da un trattamento finale di carboni attivi per abbattere le sostanze che rimangono in soluzione (parte dei tensioattivi,solventi, benzine,fenoli,ecc.…).
Come agenti coagulanti vengono in genere usati i seguenti elettroliti:
- Cloruro di alluminio Al Cl3
- Solfato di alluminio AL2 (SO
- Cloruro ferrico Fe Cl3
- Solfato ferroso Fe SO4
- Idrossido di calcio Ca (OH)2

Per agevolare le fasi flocculazione e sedimentazione vengono inoltre impiegati vari ausiliari di coagulazione come:

- Silice attivata;
- Soluzioni colloidali di betonite.
- Polielettroliti (polimeri organici in sintesi, idrosolubili, che devono essere aggiunti uno/due minuti dopo il coagulante).

Gli impianti chimico-fisici consentono senz'altro il contenimento dei parametri caratterizzanti gli scarichi entro i limiti previsti dalla normativa, a condizione che vengano rigorosamente osservate tutte le norme di conduzione necessarie per il funzionamento quali principalmente:

- Esatta preparazione dei reagenti chimici.
- Regolazione e continuo controllo del pH dell'acqua.
- Scarico periodico dei fanghi prodotti.

La natura aggressiva dei reagenti impiegati, richiede l'applicazione di precise norme per la manipolazione e lo stoccaggio (guanti, indumenti e maschere protettive, magazzini per acidi vedi (D.L.626/94), molto lontane dalle normali mansioni di un gestore di autolavaggio.

2.5 GLI IMPIANTI FISICI

Questo tipo di impianto nasce dall'esigenza di dare all'utenza la maggiore acqua depurata nel minor tempo possibile.
Il ciclo di depurazione consiste essenzialmente nelle seguenti fasi:

§ Prima filtrazione su filtro a sabbia, avente lo scopo di eliminare i solidi sospesi contenuti nell'acqua da utilizzare, sempre che essi non siano presenti sotto forme di melme.
Il riempimento del filtro è effettuato in sabbia quarzifera a granulometria variabile del tipo multistrato.

§ Seconda filtrazione su filtro a carbone attivo, avendo lo scopo di eliminare dall'acqua le sostanze organiche, esso
viene supportato su di uno strato di sabbia quarzifera a granulometria fissa.

Alla fine del ciclo di filtrazione viene effettuato il controlavaggio dei due filtri che avviene manualmente o automaticamente, con acqua filtrata o di acquedotto.
A monte del sopradescritto ciclo di depurazione, le acque devono essere preventivamente dissabbiate e disoleate all'interno delle vasche di accumulo.
Come su può constatare questo tipo di soluzione non necessità di prodotti chimici e di continui rifornimenti e manutenzione e non crea fanghi da smaltire nell'immediato, tutto questo ne facilita la conduzione.
L'Impianto viene fornito, già montato su telaio, limitandone i costi di installazione.
E' opportuno precisare che il sistema di depurazione fisico viene largamente usato in sostituzione dei tradizionali metodi di depurazione (elettrofisico-chimico….), va però segnalato che, essendo soltanto una fase di filtrazione, incorre in gravi problematiche che ne limitano l'uso.
Il principale e che, non essendoci a monte del processo nessun sistema di rottura delle emulsioni stabili, il materiale filtrante deve sopportare tutto il carico inquinante, con il rischio del deterioramento veloce dello stesso, con conseguente frequente sostituzione.
Inoltre a differenza dei sistemi con flocculazione, si aumenta notevolmente la presenza di fanghi all'interno delle vasche di sedimentazione, tutto ciò comporta una maggiore cadenza dell'operazione di spurgo e pulizia delle stesse.

2.6 GLI IMPIANTI BIOLOGICI

Esistono sul mercato, sistemi di depurazione, classificati come innovativi e rivoluzionari. Di provenienza prevalentemente estera (Germania, Austria e Svizzera), certamente tali impianti soddisfano le esigenze di depurazione di quei paesi; ove i parametri di legge per gli effluenti in uscita dai depuratori sono notoriamente più alti di quelli in vigore in Italia. Tali sistemi, che risultano a tutt'oggi, non ancora sufficientemente collaudati per entità e reale interesse pratico ed economico, non possono soddisfare le condizioni essenziali per inserirsi nelle ben note problematiche di mercato.
Sicuramente bisogna convenire che tali impianti per i bassi costi di esercizio attirano l'attenzione degli addetti ai lavori.
Però, analizzando i problemi inerenti la depurazione delle acque provenienti da autolavaggi, appaiono evidenti i limiti operativi e di gestione; infatti detti impianti progettualmente sono nati per depurare acque con inquinamento organico.
Sinteticamente i limiti del procedimento sono i seguenti:

- Tensioattivi, oli minerali e metalli non vengono neutralizzati dal ciclo depurativo;
- Devono essere comunque installate a monte dell'impianto di depurazione serbatoi e/o vasche di accumulo;
- Le cariche batteriche possono essere sottoposte a eventuali eventi accidentali tipo: mancanza di energia elettrica, sversamenti accidentali di prodotti non compatibili con il sistema, bassi rendimenti dei batteri in caso di gelo, necessità di continua alimentazione con elementi nutrizionali in quantità pari al BOD presente e non per ultimo la necessità da parte dell'utente di svolgere una gestione che come al solito competerebbe a personale specializzato.

2.7 VASCHE DI DECANTAZIONE ED
ACCUMULO

DECANTAZIONE
E' indispensabile avere a monte del depuratore una efficiente vasca che permetta:
- l'equalizzazione del carico inquinante;
- la preparazione gravimetrica degli inquinanti nelle acque.
La capacità della vasca deve essere adeguata al contenimento di tutte le acque prodotte dall'autolavaggio nella giornata di massima attività.
La geometria della vasca deve essere tale da consentire all'acqua in essa contenuta il moto più lento e laminare possibile, evitando turbolenze dovute a percorsi preferenziali.
Deve avere opportune barriere superficiali e di fondo tali da permettere il trattenimento dei prodotti petroliferi separati in superficie e le sostanze sedimentate, sul fondo.
In base alla quantità di sostanze separate la pulizia della vasca deve essere effettuata ogni 4/6 mesi.
In luogo delle tradizionali vasche realizzate in muratura armata, già da vari anni è diffusa e collaudata l'adozione di vasche prefabbricate metalliche che devono essere semplicemente interrate e consentono un notevole risparmio nelle opere civili.


MANUTENZIONE IMPIANTI

Gli impianti di depurazione acque sono uno strumento assolutamente indispensabile per preservare il patrimonio idrico del territorio.
Sviluppiamo una semplice formula:
Ipotizzando che:
In Italia siano attivi 15.000 autolavaggi
( di tipo manuale, a portale, a tunnel e non ultimi del tipo a box);
La media di consumo litri acqua per auto è di litri 150;
Identifichiamo il numero medio di auto lavate al giorno in 50 per autolavaggio;
Consideriamo in 250 i giorni lavorativi per anno di un autolavaggio;
Ecco che avremo:
Al giorno    112.000 mc di acqua
All'anno    28 milioni mc di acqua
Inquinata da: Idrocarburi emulsionati, tensioattivi, metalli e varie.

Praticamente l'acqua contenuta in un lago quale potrebbe essere il Garda, si presenterebbe di colore marrone, carica di schiuma e sedimenti come tutte le acque reflue tipiche di un autolavaggio.

3.1 VADEMECUM DELLA MANUTENZIONE

Chi richiede un buon servizio di manutenzione deve poter pretendere dalla azienda fornitrice gli indispensabili seguenti punti:

· La garanzia del servizio su tutto il territorio nazionale;
· L'invio di tecnici specializzati;
· La programmazione degli interventi anche secondo le necessità del cliente;
· Il possesso di una adeguata scorta di pezzi di ricambio a magazzino;
· La garanzia sulla qualità dei materiali di consumo ;
· L' assistenza al cliente in caso di controlli da parte delle Autorità;
· La preparazione tecnica che permetta di istruire il gestore nella conduzione degli impianti.


LA MANUTENZIONE ECOINOX

LA Ecoinox Srl forte dell'esperienza acquisita e sviluppata in anni di lavoro per le Compagnie Petrolifere, ha perfezionato e consolidato lo storico servizio di assistenza "Ghisalberti" ai clienti. Detto servizio si sviluppa grazie a un contratto di manutenzione unico nel suo genere.

4.1 CENNI STORICI

A fronte della entrata in vigore della Legge 319 del 10/5/76 (meglio definita come Legge Merli), la Ghisalberti Produzioni S.p.A. già azienda leader nel mercato delle forniture alle Compagnie Petrolifere, studiò ed iniziò a produrre e vendere impianti di depurazione acque per autolavaggi e depositi petroliferi.
Da subito corredò la vendita degli impianti con un contratto di manutenzione programmata.
A conferma della estrema validità del sistema, svariate Compagnie Petrolifere tra cui:

AGIP Petroli S.p.A.,
API Anonima Petroli Italiana S.p.A.,
ERG Petroli S.p.A.,
ESSO Italiana S.p.A.,
FINA Italiana S.p.A.,
IP Italiana Petroli S.p.A.,
Q8 Kuwait Petroleum Italia S.p.A.,
LIQUIGAS S.p.A.,
SHELL Italia S.p.A.,
TAMOIL Italia S.p.A.

Ed innumerevoli altri tra cui:
Enti, Pubbliche Aziende Municipalizzate,
Forze Armate e privati si avvalsero di questo insostituibile servizio.

4.2 IL SISTEMA PROGRAMMATO

Il sistema progammato annuale proposto prevede n° sei visite con cadenza bimestrale, un nostro tecnico si reca presso il P.V. ove è installato l'impianto di depurazione, effettua le operazioni necessarie a mantenere l'impianto nelle giuste condizioni.
Vengono comunque svolte tutte le operazioni atte a rimediare alle eventuali anomalie dovute ad una scarsa o errata conduzione.
Per evitare questo tipo di problematiche purtroppo ricorrenti, la ECOINOX è fermamente convinta che il gestore abbia:
- l'istruzione necessaria al diligente uso e
conduzione dell'impianto;
- cognizione dei rischi dovuti alla eventuali negligenze;
- controllo sulla funzionalità dell'impianto;
- assistenza tecnica e amministrativa.
- cognizione sui vantaggi economici del
ricircolo totale dell'acqua

All'inizio del contratto viene fornito un manuale di istruzioni per mettere in condizioni il gestore di adempiere quanto è possibile a quanto sopra descritto.
Dopo ogni intervento il manutentore compila un verbale di lavoro, sul quale vengono annotate oltre che le eventuali anomalie riscontrate, tutte quelle operazioni che servono a creare un archivio storico necessario alla consultazione e verifica.
Sul posto vengono effettuati anche tutti gli interventi di ripristino o modifica della parti in carpenteria dell'impianto, mediante personale specializzato munito di attrezzatura specifica.
Le superfici in lamiera vengono poi trattate con applicazioni di vernici e prodotti bicomponenti.
Tutte le squadre sono munite di apparecchio cellulare per eventuali chiamate di urgenza.
E' garantita la manutenzione degli impianti su tutto il territorio nazionale.
Tutte le squadre sono forniti di autocarri attrezzati.
Presso la sede ove è attivo il centro operativo e logistico il responsabile tecnico o il responsabile della manutenzione sono sempre a disposizione dell'utente.

4.3 TEMPI D'INTERVENTO

- Manutenzione ordinaria:       
Come concordato alla stipula del contratto (normalmente 1 visita ogni bimestre):

- Manutenzione straordinaria:
1 giorno lavorativo dalla chiamata

4.4 PEZZI DI RICAMBIO

· Ricambi originali per depuratori "Ghisalberti".
· Materiali di consumo per depuratori "Ghisalberti" (anodi, catodi, carbone attivo).
· Ricambi per Impianti di depurazione di tipo e marche diverse.
· Pannelli di filtrazione per vasche di decantazione di ogni tipo e modello.

4.5 MATERIALI DI CONSUMO

Carboni attivi:
Deve essere del tipo granulare, ottenuto attivando fisicamente materiali minerali precedentemente carbonizzati.
Di struttura porosa ben sviluppata, e di durezza elevata per consentire una perdita contenuta durante le operazioni idrauliche.

Anodi alluminio:
Costruiti in speciale lega di alluminio, di spessore adeguato, e supportati da telaio in alluminio per garantirne una maggiore durata e facilità di sostituzione.

Polveri reagenti:
In commercio esistono diversi tipologie che variano in base alla composizione e concentrazione dei vari elementi di composizione.
Si tenga presente che tutta la quantità occorrente per il processo di depurazione si ripresenta nello stadio di disidratazione, sotto forma di fanghi, incidendo nei costi di smaltimento.

Liquidi monoreagenti:
Trattasi di prodotto meno aggressivi rispetto alle polveri, ma occorre fare attenzione sulla quantità di acqua in esso contenuti, al fine di valutare l'esatto comparazione ed funzionalità con altri prodotti.

Sacchi filtranti:
In speciale tessuto filtrante, devono avere la capacità di espellere la maggiore quantità di acqua possibile in tempi brevi, lasciando al suo interno i fanghi prodotti.
Il tipo comunemente usati sono lavabili con macchina idropulitrice e montati su telaio di acciaio inox .

Teli filtranti:
Caratteristica principale e quella dell' usa e getta, sono montati su rulli trasportatori ed scaricati in contenitori appositi.
Il problema è che non si creano immediatamente fanghi disidratati con conseguenza di aumentare lo stoccaggio.

4.6 SERVIZI E CONSULENZE AMBIENTALI

· Valutazione del rumore ai sensi del D.Lgs.277/91 e successive modifiche ed integrazioni.
· Caratterizzazione emissioni gassose ai sensi del D.P.R. 203/88 e del D.M. 12/07/90
· Controllo chimico e batteriologico delle acque dei servizi.
· Procedure e normative sullo smaltimento dei rifiuti prodotti dal processo di depurazione.

4.7 ANALISI DI LABORATORIO CHIMICO ED AMBIENTALE

· Prelievo ed analisi secondo le normative di tutte le acque reflue di carico e scarico.
· Prelievo ed analisi dei rifiuti speciali non tossici quali carboni, fanghi disidratati.
· Misura del livello di rumorosità ambientale con posizionamento dello strumento in posizione fissa.
· Determinazione delle concentrazioni delle sostanze gassose pericolose.
· Controllo emissioni gassose da cabine di verniciatura.


REFERENCE LIST

Qui di seguito elenchiamo parte dei clienti che attualmente usufruiscono del nostro servizio di manutenzione.
API - ANONIMA PETROLI ITALIANA S.P.A.

Tutti i Punti Vendita con autolavaggio corredati di impianto di depurazione

ERG. PETROLI S.P.A

Tutti i Punti Vendita con autolavaggio corredati di impianto di depurazione " Ghisalberti "

AGIP PETROLI S.P.A

Tutti i Punti Vendita con autolavaggio corredati di impianto di depurazione " Ghisalberti "
Direttamente nell' anno 1996

ITALIANA PETROLI S.P.A.

Tramite i gestori. proprietari dell'Impianto o su chiamata dei Geometri di zona.

TAMOIL ITALIA S.P.A.

Tutti i Punti Vendita con autolavaggio corredati di impianto di depurazione " Ghisalberti "
   
LIQUIGAS S.P.A

Tutti i depositi.

SNAM S.P.A.

Tutti i depositi.

CLIENTI VARI

- Autorimesse
- Industria
- Aziende Municipalizzate

 

Ecoinox srl
Impianti di depurazione acque reflue  civili

Impianti di sistema elettrolitico
Brevetto "Ghisalberti"


Manutenzione ambientale

Manutenzione impianti

Progettazione produzione e vendita